venerdì 14 ottobre 2016

Eccomi qua


Ho scritto un breve racconto autobiografico intitolato Eccomi qua.
Due parole su come è nato il racconto. Alcuni giorni fa ho assistito allo spettacolo teatrale Romeo e Giulietta messo in scena alla Bookique di Trento dalla Tournée Da Bar. La coppia di attori che ha dato vita allo spettacolo ha mescolato dramma e comicità, arrivando a coinvolgere il pubblico in una scena comica a più voci. E' stato infatti chiesto a una dozzina di persone presenti in sala di recitare delle brevissime battute. A me gli attori hanno domandato di interpretare un medico che dice "Eccolo qua". Poi mi hanno detto "Fai una prova", e io ho esclamato "Eccomi qua". Il resto scopritelo leggendo il racconto...
Da settembre a dicembre Tournée Da Bar sta facendo un tour in tantissimi bar dell'Italia del nord e del centro, proponendo agli spettatori Romeo e Giulietta, Amleto oppure Otello. Si tratta di spettacoli di alto livello a cui consiglio vivamente di assistere.
Le fotografie sono state scattate alla Bookique.
Ecco il racconto:


Eccomi qua

C'è una cosa che mi incuriosisce. Dovrei deprimermi o provare una sfera variegata di sentimenti negativi se andassi in un bar ad assistere a uno spettacolo teatrale e quando venissi coinvolto inaspettatamente dagli attori a dire una battuta – che è “Eccolo qua”, concatenata con altre battute pronunciate da altri spettatori – io trasformassi volontariamente la battuta “Eccolo qua” in “Eccomi qua”, ma solo nella prova (sia chiaro: consapevole che al momento della recitazione vera e propria direi con giustezza “Eccolo qua”), così, per piccina ironia, sottintendendo che nella prova io non fossi il personaggio (il personaggio è un medico che dice “Eccolo qua” dopo che un astante ha chiesto – recitando, si intende – se c'è un medico in sala) ma io (io Luigi Siviero), io Luigi Siviero che dicessi un “Eccomi qua” col significato di “Sono pronto e ho capito che dovrò dire 'Eccolo qua', anche se adesso mi è venuta voglia di spiazzare o divagare o arzigogolare dicendo 'Eccomi qua'”, io Luigi Siviero che non venissi capito dall'attore, egli attore che pensasse “Io pirla volevo coinvolgere il pubblico per fare una scenetta simpatica e ho chiamato in causa il più imbecille nella sala”, egli attore che ripetesse la battuta “Eccolo qua” in modo che io Luigi Siviero capissi che dovrei dire “Eccolo qua” anziché “Eccomi qua”, come se ci trovassimo di fronte a una sfumatura di importanza capitale e io Luigi Siviero non avessi capito nulla di cosa dover fare una volta entrato nella parte di io medico. Avrei dovuto concludere la frase con un punto di domanda ma non me la sentivo.

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